venerdì 19 agosto 2011

Potrebbe essere questa la crisi conclusiva del capitalismo occidentale?

Il panico di mercato per la rischiata retrocessione dell'affidabilita' economica degli Stati Uniti era solo una conferma simbolica di ciò che e' ovvio: la prossima crisi è qui.
Venerdì scorso, dopo una settimana di bagno di sangue sui mercati finanziari globali, la prima agenzia del mondo di rating su tre(standars&poor's) ha annunciato che avrebbe degradato il rating di credito(indice di affidabilita' di pagamento)della economia più grande, potente e capitalista del mondo. Anche se previsto, era ancora una mossa drammatica,una soluzione estrema e carica di conseguenze sconosciute. Il declassamento è una sciocchezza in confronto a quello che resta ancora da fare....
Il mondo sta ora vedendo l'abisso.

Dopo una settimana in cui la Spagna e l'Italia ha visto il tasso di interesse sul loro debito sovrano salire sopra il 6 per cento, pericolosamente vicino al livello al quale la Grecia, Irlanda e Portogallo ha richiesto un salvataggio UE, e dopo una settimana in cui la perdita' ammonta a 2.500 miliardi dollari, che sono stati bruciati dai mercati azionari globali, Standard & Poor ha deciso di aggiungere la ciliegina sulla torta per il declassamento di alto livello, tripla A, degli Stati Uniti .

Quindi cosa significa il declassamento di S & P per gli Stati Uniti, per l'Europa e per l'economia globale? Prima di tutto, non vuol dire assolutamente nulla. Ma il problema è che rischia di scatenare una profezia che si autoavvera e che invierà il mondo in recessione e lo spingera' al limite di un'altra disastrosa crisi finanziaria globale - e che minaccia la sopravvivenza stessa dell'egemonia occidentale.

Uno schema piramidale di fiducia

Di per sé, il declassamento è del tutto privo di significato. Perché il mondo intero è così spaventato sulla valutazione del rischio semplice da parte di un piccolo gruppo di uomini in giacca e cravatta grigio opaco, rimane un grande mistero. Dopo tutto, queste erano le persone che così felicemente hanno schiaffeggiato la tripla A sul rating subprime, titoli garantiti da ipoteca fino a qualche giorno prima del crollo del 2008. Come Paul Krugman ha ammesso, "è difficile pensare a qualcuno meno qualificato per giudicare l' America se non le agenzie di rating".

Inoltre, S & P ha fatto un enorme errore di calcolo 2000 miliardi dollari nella panoramica di bilancio che ha utilizzato per giustificare il downgrade, inizialmente. Quando il Dipartimento del Tesoro americano ha protestato, i numeri sono stati rivisti. Ma poche ore dopo, S & P è semplicemente spostato i motivi del downgrade da economico a ragioni politiche. Improvvisamente, non erano più le prospettive economiche degli Stati Uniti che preoccupavano S & P, ma la debolezza della sua leadership politica e governance economica.

Se si possa essere d'accordo con questa valutazione o no, è palesemente chiaro che il declassamento era in sé un colpo di stato preparato. S & P è stata irremovibile a spingere fino in fondo, a prescindere dai fondamentali economici. Come Dean Baker, co-direttore del Centro per la Ricerca Economica e Politica, ha scritto: "non c'è spiegazione coerente che possa essere data per il downgrade di S & P. Questo downgrade non è stata fatto in base alla economia. Possiamo solo speculare sul vero motivo. "

Se questo è vero, perché diavolo dobbiamo ancora ascoltare queste persone? Perché abbiamo fiducia nelle persone che ancora hanno dato alla Lehman Brothers uno tripla-A solo un mese prima del crollo? In verità, l'unica ragione che ascoltiamo S & P perché tutti gli altri ascoltano S & P. E tutti gli altri ascoltano S & P perché tutti gli altri ascoltano S & P. Il sistema in sostanza funziona come uno schema piramidale di fiducia, in cui la corteccia sono le agenzie di rating e le pecore seguono l' investitore.
Il problema con la finanza, però, è che e tutta una piramide di fiducia.

I Buoni del Tesoro degli Stati Uniti erano considerati una investimento privo di rischio, e quindi accordato a tripla A di stato, perché ognuno credeva che l'economia più ricca e potente e capitalistica del mondo potesse essere a rischio default sui suoi prestiti. Questa fiducia, a sua volta, poggiava sul presupposto che,con il dollaro è la valuta di riserva globale, la Fed poteva sempre stampare dollari a 'gonfiare' qundi ad inflazionare la sua via d'uscita del debito.
Questo schema piramidale di fiducia si sta rapidamente cominciando a svelare.man mano che si perde fiducia nei mercati globali, gli investitori stanno sempre più cominciando a capire che tutto quello che veniva usato per far credere nell'affidabilita' era una IDEA, nel migliore e nel peggiore dei casi una BUGIA. Questa presa di coscienza ha ben poco a che fare con i fondamentali economici. Venerdì scorso, stesso giorno in cui S & P ha declassato, gli Stati Uniti sono state pubblicate alcune statistiche della disoccupazione piuttosto serie. Ma a nessuno gli e' ne fregato nulla di questo.l'innalazamento dei tassi di interesse sul debito sovrano spagnolo e italiano sono parte del fenomeno esattamente uguale a quello Americano. Nulla è cambiato in Spagna o in Italia. Berlusconi è stato a capo del suo paese fin dal 1994, ma fino a quando i mercati finanziari globali sono stati inondati di liquidità, gli investitori internazionali sono stati più che felici di finanziare il suo deficit di bilancio aperto a contribuire al crescente debito sovrano d'Italia, che attualmente raggiunge un enorme 120 per cento del PIL.

Allora cosa dobbiamo fare adesso?, Che cosa significa veramente il declassamento? E quali saranno le sue conseguenze? In sostanza, il downgrade segna la prima crepa nell'edificio della piramide globale di fiducia

Liguria: tagliato l'assegno regionale a 3200 anziani e disabili non autosufficienti gravi






ANCHE IL MOVIMENTO 15M (INDIGNADOS LIGURIA) SI ASSOCIA A QUESTA OFFESA AL CITTADINO AZIONISTA DI MAGGIORANZA IN QUESTO PAESE E  IN QUESTA REGIONE
I sindacati confederali e i Pensionati Cisl e Uil criticano la decisione della Giunta regionale che riduce l’accesso al Fondo per la non autosufficienza a 3.500 anziani e disabili liguri rispetto agli attuali 6.700 assistiti in base al solo criterio reddituale (Isee fino a 10mila euro). "Si afferma ancora una volta - dicono le organizzazioni sindacali - che il welfare locale è rivolto quasi esclusivamente alle situazioni di emergenza sociale ed economica, negando completamente il principio di universalità ed equità.

Sebbene siamo consapevoli delle ripercussioni dell’azzeramento della quota del fondo nazionale operato dall’ultima finanziaria, abbiamo proposto una fase transitoria di gestione del fondo regionale per tutto il 2011, che riguardasse 6.300 persone, anziché 3.500, con l’esclusione delle sole situazioni reddituali con Isee superiore ai 20mila euro, per continuare a garantire il mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti, rimodulando proporzionalmente gli assegni corrisposti". Nel contempo si doveva sviluppare un confronto che riguardasse l’insieme delle politiche sociali regionali relative alla disabilità e alla non autosufficienza (riabilitazione, domiciliarità, residenzialità extra-ospedaliera, centri diurni, attività distrettuali, continuità assistenziale) e la quantificazione delle risorse effettivamente disponibili. Solo in presenza di un quadro d’insieme così definito è possibile mettere in sinergia gli interventi previsti dal fondo per la non autosufficienza e affrontare la revisione dei criteri di accesso al fondo.

"La Giunta così sta chiudendo - proseguono i sindacati - tutti gli spazi di confronto con le parti sociali (Fondo Regionale non Autosufficienza, istituzione nuovo Ircss, accorpamento Voltri-Evangelico, contrattazione decentrata, rete distrettuale ) arroccandosi in una posizione di intransigente autoreferenzialità. L’andamento delle relazioni sindacali sta dimostrando che il costante richiamo della Giunta Regionale ai tagli, innegabili, di risorse operate dal governo, viene usato, ormai, strumentalmente da un lato per nascondere la responsabilità per la mancata realizzazione, nonostante i ripetuti annunci, delle riforme strutturali, (rete ospedaliera, rete territoriale dei servizi), i cui nodi stanno fatalmente venendo al pettine; dall’altro per ridurre il confronto con le parti sociali a momenti burocratico-istituzionali (audizioni, tavoli di confronto finti) chiudendo ad ogni possibile contributo.

Le Organizzazioni Sindacali Cisl e Uil prendono atto delle decisioni della Giunta e assumeranno tutte le iniziative atte a garantire ai lavoratori e pensionati il diritto a salvaguardare in modo partecipato e responsabile il welfare regionale".

Riunione Genova 18 agosto


 
Oggi, giovedì 18 agosto 2011, all'interno di Palazzo Ducale a Genova si è svolta la prima riunione ufficiale del gruppo 15mIndignados Liguria tra le sezioni di Genova e Savona. Presenti alla riunione erano Gino, Piero, Maria Grazia e Vanessa... Perché, voi vi chiederete, convocarla in pieno agosto ? Perché il tempo che ci rimane non è molto ed era importante svolgere alcune funzioni di coordinamento delle forze in campo per organizzare la grande riunione romana di metà ottobre. Nonostante ciò ci siamo avvalsi di una persona che ci indicasse le principali problematiche legate alla questione "casa"... Il nostro obiettivo, ed è chiaro legggendo il nostro proclama nei "documenti", è quello di proporre al nostro Governo, oltre al cambiamento radicale seguito da legge elettorale e conseguenti elezioni, delle iniziative popolari che comportino soluzioni ai problemi della gente nella vita di tutti i giorni. Cioè ci facciamo portavoce dei problemi abitudinari dei cittadini che, probabilmente, a Roma non vogliono vedere nè affrontare. L'associazione "Unione Inquilini" ha raccolto il nostro invito ed ha partecipato alla nostra riunione di avvicinamento all'evento "Global Revolution" presentando le iniziative a favore delle persone meno abbienti che comprendono le visite mediche, le problematiche relative al lavoro, alla casa, all'avvocatura... eccetera, competenze che si riuniscono nella loro struttura denominata "Diritti e Società".
Il problema della "casa" riguarda principalmente i cittadini che non hanno un reddito abbastanza alto da potersela comprare, principalmente in Liguria dove, se non abiti sulle montagne dove le proprietà costano di meno, le case sulla costa hanno prezzi proibitivi, compresi gli affitti. Del resto, con i lavori casuali o precari che tanta gente trova, non si può neppure pensare di accendere un mutuo che, quasi mai, arriverà a buon fine. In questa problematica si possono estendere un sacco di processi legati, sia alla precarietà lavorativa sia all'esoso rimborso alle banche che ci prestano i soldi. Da qui la nostra interazione con una comune idea di tutela del più debole per costruire un mondo migliore, pur mantenendo la nostra identità di movimento popolare fatto e gestito da cittadini comuni. La riunione è durata circa un paio d'ora ed è servita, principalmente, a fare conoscenza tra le due realtà liguri in attesa di una revisione a settembre con maggiore partecipazione. Naturalmente alla prossima riunione, come sempre sarà legato un nuovo tema e, si pensa, possa essere il lavoro. La situazione di Vado Ligure ci è molto a cuore come gruppo e vorremmo impegnarci ad aiutare a risolverla.
Alla prossima riunione, prevista probabilmente per i primi giorni di settembre, servirà a farci avere un quadro più preciso delle attività del gruppo, che avanzano ugualmente nonostante il periodo di ferie, e delineare una guida pratica verso la grande adunanza del 15 ottobre...